C’è notevole confusione tra il Magliocco e il Gaglioppo, il celebre vitigno calabrese che sta alla base del Cirò che qualcuno in regione continua a chiamare “Magliocco” o “Mantonico nero”, in realtà si tratta di due varietà distinte. Il Magliocco è un vitigno autoctono molto diverso dal Gaglioppo, la vinificazione infatti delle due tipologie di uva, coltivate rispettivamente a Donnici ed a Cirò danno risultati organolettici completamente differenti: il vino ottenuto dal Magliocco è elegante, fine, poco tannico, dal colore rosso intenso, e decisamente longevo, il vino ottenuto dal Gaglioppo invece risulta essere molto tannico, poco colorito e poco longevo, se non vinificato con le giuste attenzioni.
Il Magliocco è un vitigno a bacca nera di antica coltivazione, appartiene alla famiglia dei Magliocchi, vitigni dal grappolo piccolo come un pugno o maglio (da cui il nome), dai quali differisce però per diversi caratteri. Si adatta bene ai climi caldi ed asciutti, specialmente in terreni sciolti e profondi che garantiscano un’adeguata riserva idrica, dove manifesta un elevato vigore vegetativo ed una media tolleranza alla principali malattie crittogamiche. Generalmente tale varietà è mescolata ad altri vitigni calabresi quali il Greco e la Malvasia come nella composizione della DOC Donnici. Qui in particolare, su queste splendide colline a sud di Cosenza, da secoli il Magliocco Dolce viene coltivato e vinificato con cura, sia in uvaggio che in purezza.
La recente sperimentazione, contrariamente a come veniva utilizzato in passato, si è orientata verso la vinificazione del Magliocco in purezza ovvero al 100%. Il risultato è un vino molto elegante e fine, un vino di colore rosso rubino carico, spiccati aromi di frutta secca, gusto armonico e morbido, buona alcolicità, bassa acidità ed una spiccata attitudine all’invecchiamento, soprattutto se affinato in barrique.